Transazione ecologica, benefici economici superiori ai costi

La transizione verso un’economia verde, decarbonizzata, circolare e rigenerativa rappresenta un’opportunità di sviluppo, innovazione ed occupazione in grado di generare benefici economici superiori ai costi. Secondo una recente indagine condotta in occasione della 12ª edizione degli Stati Generali della Green Economy, questa transizione offre vantaggi economici notevoli.

La decarbonizzazione dell’economia italiana porta un risparmio di 6,6 miliardi di euro all’anno

La decarbonizzazione dell’economia italiana, che comporta un costo annuale di 14,7 miliardi di euro nel periodo 2020-2030, porta con sé un risparmio diretto di 6,6 miliardi di euro all’anno. Inoltre, il settore della decarbonizzazione genera un indotto che assicura entrate aggiuntive per lo Stato pari a 53 miliardi di euro all’anno, un valore molto superiore agli investimenti necessari.
Investire nelle energie rinnovabili, con l’obiettivo di raggiungere una capacità di 123 GW entro il 2030, creerebbe 430.000 nuovi posti di lavoro. La promozione della circolarità nei rifiuti porterebbe all’occupazione di 97.000 persone, e un investimento di 261 milioni di euro nel ripristino degli ecosistemi genererebbe un valore aggiunto dieci volte superiore.

Gli obiettivi europei

La piena attuazione degli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030 comporterebbe un risparmio complessivo di costi energetici ed emissioni di circa 66 miliardi di euro, con un impatto positivo sulle attività economiche e sul bilancio dello Stato. Le entrate previste includono imposte dirette e indirette, contributi sociali e altre voci, per un totale di 529,5 miliardi di euro accumulati entro il 2030.
Questi vantaggi deriverebbero da un investimento aggiuntivo di 147 miliardi di euro.

Meno consumo di materiali, di suolo, di verde

La circolarità economica, se pienamente attuata, ridurrebbe il consumo complessivo di materiali del 14,5% entro il 2030 rispetto al 2020, diminuendo la quantità di rifiuti prodotti del 17 milioni di tonnellate entro il 2030 e aumentando la quantità di rifiuti sottoposti a riciclo del 18% entro il 2030, portando il tasso di riciclo al 89,8% nel 2030.

Infine, un’economia rigenerativa implica il ripristino del capitale naturale danneggiato. L’erosione del suolo, la trasformazione della copertura del suolo e la perdita di vegetazione naturale hanno comportato perdite economiche significative. Il ripristino degli ecosistemi in Italia porterebbe benefici di circa 2,4 miliardi di euro, con costi di intervento per il risanamento e la tutela stimati in 261 milioni di euro.