Elettrodomestici, i consigli per risparmiare durante le pulizie di casa  

A breve ci sarà un cambio delle tariffe elettriche nel mercato tutelato. Non si conosce ancora a quanto ammonteranno le bollette ma, nell’attesa, meglio giocare di anticipo. A partire dalle pulizie di casa. A questo proposito,  Facile.it ha condotto un’analisi approfondita sui consumi dei principali elettrodomestici per la pulizia domestica. Non solo: oltre a evidenziarne i consumi, lo studio segnala anche utili misure per risparmiare.

Lavatrice: meglio a pieno carico 

Iniziando dall’elettrodomestico più comune, la lavatrice, si scopre che un lavaggio con un modello da 9 kg in classe energetica E costa circa 22 centesimi di euro in energia. Per ottimizzare il costo, è consigliabile fare lavaggi solo a pieno carico ed evitare temperature elevate, facendo attenzione anche alle tariffe biorarie.

Asciugatrice: utile, ma costosa 

Passando all’asciugatrice, si evidenzia che un modello da 9 kg in classe A++ può comportare una spesa annuale di oltre 150 euro se utilizzato quotidianamente. Centrifugare bene i capi prima dell’asciugatura e utilizzare l’elettrodomestico a pieno carico sono strategie utili per ridurre i costi.

Ferro da stiro: piccolo, ma energivoro  

Il ferro da stiro, spesso energivoro, può comportare una spesa annuale di circa 58 euro con un consumo medio di 2,2 kWh all’ora. Utilizzarlo quando si ha una quantità significativa di indumenti da stirare ed evitare di tenerlo collegato alla corrente quando non lo si usa sono pratiche consigliate per ridurre i costi.

Aspirapolvere: utilizzo efficiente

L’aspirapolvere, essenziale per le pulizie domestiche di tutti i giorni, può comportare una spesa annuale di circa 26 euro con un consumo medio di 1 kWh all’ora. Per risparmiare, le dritte sono quelle di eliminare i momenti in cui lo si lascia accesso senza usarlo, evitando anche il continuo alternarsi di spegnimento e riaccensione. E’ inoltre consigliabile usare la funzione Turbo solo quando necessario: sui tappeti, ad esempio, e non sui pavimenti. Attenzione poi al filtro; se pulito consente un gran risparmio.

Scopa a vapore: cura e manutenzione fanno la differenza

Infine, la scopa a vapore, utile per igienizzare i pavimenti, può comportare una spesa annuale di circa 40 euro con un consumo medio di 1,5 kWh all’ora. Effettuare regolare manutenzione e utilizzare acqua adeguata, priva di calare, sono pratiche fondamentali per mantenerne l’efficienza e ridurre i consumi. In sintesi, per ridurre i costi delle bollette può essere sufficiente adottare piccole strategie di risparmio energetico e prestare attenzione alla manutenzione degli elettrodomestici.

La nuova frontiera dei criminali informatici? I dispositivi mobili

Nel 2023, Kaspersky ha rilevato un significativo aumento degli attacchi ai dispositivi mobili. Questi reati hanno raggiunto il numero enorme di circa 33,8 milioni, con un incremento del 52% rispetto all’anno precedente. L’adware è risultato essere la minaccia più diffusa, e rappresenta il 40,8% di tutti gli attacchi rilevati. Durante il Mobile World Congress, Kaspersky ha presentato un’analisi approfondita delle minacce verso i device mobile, evidenziando la crescente diffusione dei rischi per la sicurezza.  

Aumenta l’adware, cala il numero di Trojan bancari

L’adware è stato identificato come il pericolo predominante: costituisce il 40,8% di tutte le minacce rilevate. Invece il numero di Trojan bancari è diminuito a 153.682, mentre gli attacchi che utilizzano i mobile banker sono rimasti relativamente stabili.

La minaccia nascosta nelle app

I criminali informatici distribuiscono queste minacce attraverso sia gli app store ufficiali sia quelli non ufficiali. Nel 2023, sono state osservate numerose applicazioni dannose su Google Play, tra cui false app di investimento che utilizzavano tattiche di social engineering per acquisire dati personali, soprattutto numeri di telefono e nomi completi, che venivano poi aggiunti ai database utilizzati per le frodi telefoniche. Le mod malevole di Whatsapp e Telegram, progettate per rubare i dati degli utenti, sono un altro vettore di attacco molto diffuso. 

La tempesta dopo la calma 

“L’incremento di attività malware e riskware per Android nel corso del 2023 segna un cambiamento preoccupante dopo un periodo di relativa calma. Raggiungendo, entro la fine dell’anno, livelli che ricordano quelli dell’inizio del 2021, questo aumento sottolinea la significativa minaccia che gli utenti devono affrontare” commenta Anton Kivva, Mobile Security Expert di Kaspersky. “È un forte avvertimento di quanto sia importante prestare sempre attenzione e di implementare misure di sicurezza per proteggersi dalle minacce informatiche in continua evoluzione”.

Come proteggersi dai pericoli 

Per proteggersi da tali minacce, Kaspersky consiglia di scaricare applicazioni solo dagli store ufficiali come Apple App Store, Google Play o Amazon Appstore. Le app di questi siti non sono sicure al 100% ma almeno vengono controllate dai responsabili dello store e c’è un sistema di filtraggio: non tutte le app riescono ad accedervi. Controllare le autorizzazioni delle app che si utilizzano e riflettere attentamente prima di autorizzare un’app, soprattutto quando si tratta di autorizzazioni ad alto livello di rischio come i servizi di accessibilità.

Installare una soluzione di sicurezza affidabile che permette di rilevare app e adware dannosi prima che inizino a causare problemi sui dispositivi. Aggiornare sempre il sistema operativo e le applicazioni importanti: molti problemi di sicurezza possono essere risolti installando versioni aggiornate del software.

Aria condizionata canalizzata: quando conviene installarla?

Avrai certamente sentito parlare dell’aria condizionata canalizzata e delle differenze rispetto il sistema con gli split tradizionali.

Questo sistema rappresenta a tutti gli effetti una soluzione di climatizzazione efficiente e versatile, capace di regalarci una temperatura omogenea in ogni ambiente di casa.

Chiaramente ci sono dei casi in cui un impianto di questo tipo è da preferire, ed altri in cui può andar bene anche il classico sistema con i monosplit. Vediamo di seguito quali.

Ampie metrature

L’impianto canalizzato si rivela particolarmente vantaggioso per case di grandi dimensioni o con una conformazione complessa. Lo stesso dicasi per negozi, uffici e attività commerciali di ogni tipo in cui vi sono superfici particolarmente ampie.

In questi casi, la canalizzazione permette di distribuire l’aria in modo uniforme in tutti gli ambienti, evitando l’installazione di multiple unità split ed offrendo un’estetica più pulita e minimalista.

Design e comfort

L’assenza di qualsaisi unità a vista fa in modo che l’aria condizionata canalizzata sia ideale per chi desidera avere un ambiente privo di ogni tipo diu ingombro e armonioso dal punto di vista del design.

Le bocchette di diffusione dell’aria vengono solitamente posizionate con discrezione nel soffitto o nelle pareti, e sono in grado di adattarsi ad ogni stile d’arredamento.

Inoltre, il sistema canalizzato offre un comfort superiore rispetto agli split, grazie alla distribuzione uniforme dell’aria e alla silenziosità del motore che viene posizionato in un locale tecnico.

Efficienza energetica

I moderni impianti consentono di realizzare sistemi di aria condizionata canalizzata ad alta efficienza energetica, e dunque in grado di ridurre i consumi oltre che l’impatto ambientale.

Inoltre, l’abbinamento a sistemi di controllo intelligenti (vedi tutte le opzioni che la domotica offre) permette di ottimizzare ulteriormente i consumi, regolando la temperatura in base alle esigenze e alle zone della casa effettivamente occupate nei vari momenti del giorno e della notte.

Riscaldamento e deumidificazione

Oltre al raffrescamento estivo, l’aria condizionata canalizzata può essere utilizzata per il riscaldamento invernale, una vera e propria pompa di calore.

Questo rappresenta un vantaggio sia in termini di efficienza energetica che di comfort, dato che in questa maniera è possibile gestire con un unico impianto sia il caldo che il freddo. In quessto caso ad esempio, non sarebbe più necessario far installare in casa i classici termosifoni in quanto sarebbe direttamente l’impianto canalizzato a provvedere a riscaldare gli ambienti quando si desidera.

Inoltre, l’impianto canalizzato può essere adoperato semplicemente in modalità deumidificatore, eliminando così l’umidità in eccesso dall’aria e creando un ambiente più salubre e confortevole soprattutto nelle giornate più afose.

Manutenzione e costi

Come ogni altra cosa, anche un impianto di aria condizionata canalizzata richiede una manutenzione periodica da parte di personale qualificato, che ne verifichi l’efficienza e la sicurezza.

Ci sono invece piccole operazioni di manutenzione che possono essere svolte in autonomia, come ad esempio la pulizia dei filtri.

Per quanto riguarda i costi di installazione possiamo dire che questi sono leggermente superiori rispetto a quelli di un sistema a split, ma possono essere ammortizzati nel tempo grazie al risparmio energetico e alla maggiore durata dell’impianto.

Valutazione preliminare

Prima di optare per l’aria condizionata canalizzata, ovviamente è fondamentale valutare la fattibilità dell’installazione.

L’impianto necessita infatti di controsoffitti o intercapedini per il passaggio delle canalizzazioni, che potrebbero non essere presenti in tutti gli edifici.

Inoltre, è importante considerare l’isolamento termico dell’abitazione, in quanto un edificio mal isolato potrebbe vanificare i benefici offerti da questo sistema di climatizzazione.

Possiamo dunque dire che l’aria condizionata canalizzata rappresenta una scelta davvero interessante per chi desidera un sistema di climatizzazione efficiente, versatile e dal design elegante.

La convenienza del farne installare uno dipende da diversi fattori, e tra questi il più importante sono le dimensioni dell’abitazione; una volta valutate quelle è possibile procedere con il passo seguente.

Come compilare il curriculum vitae perfetto? Tutti i consigli “giusti”

“Il curriculum vitae è un documento fondamentale per la ricerca di lavoro ed è la prima cosa che i selezionatori vedranno di te. È, quindi, importante che sia scritto in maniera incisiva, efficace e coerente con la posizione a cui si aspira”. Parola di Salvatore Caruso, Executive manager di JHunter.

Insieme ad Adnkronos/Labitalia, Caruso fornisce i consigli per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. “Quando si è agli inizi della propria carriera – spiega -, una pagina può essere sufficiente e permetterà al nostro cv di essere più di impatto. Il linguaggio deve essere chiaro e conciso, e ovviamente bisogna prestare attenzione all’ortografia e alla grammatica”.
Insomma, un buon cv non dovrebbe superare due pagine, a meno di non vantare un’esperienza lavorativa molto lunga.

Scegliere il formato corretto

“Esistono – ricorda l’head hunter – tanti tipi di formati per creare un cv: non esiste un formato migliore, ma bisogna scegliere quello che ci permette di evidenziare le nostre competenze e qualità, e che sia coerente col tipo di ruolo per il quale ci candidiamo. La struttura del cv è importante per renderlo facile da leggere e comprendere”. Ma alcuni elementi devono essere sempre presenti in un curriculum.

Le informazioni personali, che riguardano la prima sezione del cv, devono essere concise e complete. A queste dovrebbe seguire una breve dichiarazione che riassuma gli obiettivi professionali.
“Se abbiamo già maturato esperienze lavorative devono essere riportate in ordine cronologico inverso, riportando il nome dell’azienda per cui abbiamo lavorato e il ruolo che abbiamo ricoperto”, puntualizza Caruso.

È utile far emergere alcuni tratti personali

Va poi presentato in maniera sintetica il percorso di studi, sempre in ordine cronologico inverso, evidenziando il titolo di studio conseguito, l’istituto e la data.

“Segue la sezione ‘Competenze’ – aggiunge Caruso -: qui è importante riportare le competenze, tecniche e soft, che fanno emergere come il nostro profilo professionale sia in linea con la posizione a cui si ambisce. Solitamente un cv si conclude con l’elenco delle attività extracurriculari e degli interessi. Non è una sezione fondamentale, ma può essere utile per far emergere alcuni tratti personali. La foto, invece, non è una scelta obbligata, ma inserire una foto sul cv può essere utile per completare una presentazione. In tal caso, preferire una foto in formato fototessera, che trasmetta serietà e professionalità”.

Anche l’AI seleziona il CV

Nella scrittura di un cv non è da sottovalutare, poi, l’impiego dell’Intelligenza artificiale da parte delle aziende per automatizzare i processi di selezione.

“Per fare in modo che il nostro cv possa essere efficace anche per i sistemi di AI è importante usare alcuni accorgimenti – continua Caruso -. Prima di tutto, bisogna usare un linguaggio semplice e diretto, in quanto i sistemi di AI faticano a comprendere il linguaggio complesso o figurato. Occorre poi inserire nel proprio cv le parole chiave specifiche, rilevanti per la posizione a cui ci si candida. È importante anche scrivere un cv di una lunghezza contenuta, in quanto i sistemi AI possono scansionare solo un numero limitato di parole”.

Il benessere in azienda nel 2024 è una priorità. Mai più stress e clima tossico 

Sono cinque le attività suggerite da Amajor per promuovere il benessere in azienda. La prima è mettere i valori al centro della strategia di sviluppo, anche con la creazione di spazi dedicati, come le ‘design thinking rooms’, che favoriscono l’interazione e il confronto positivo.
Organigrammi chiari e riunioni settimanali, invece, promuovono la diffusione pratica dei valori aziendali.

La seconda attività suggerita è creare un sistema che valuti il potenziale di ciascun collaboratore attraverso riunioni periodiche e trasparenti. Favorire momenti di ascolto e comprensione contribuisce al miglioramento della produttività e al benessere complessivo del personale.

La formazione come crescita personale

La terza attività riguarda l’utilizzo di un sistema di ascolto per creare piani di sviluppo condivisi. La formazione, vissuta come momento di crescita personale, diventa un catalizzatore per l’aumento dell’autostima e del benessere individuale.

La quarta verte poi sul coinvolgimento dei dipendenti nelle iniziative aziendali.
Favorire l’attiva partecipazione delle risorse attraverso la creazione di nuovi progetti e team misti rompe con le dinamiche consolidate, e permette alle persone di sentirsi parte integrante dell’azienda, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi.

Una visione con le persone al centro 

L’azienda deve poi attivarsi per promuovere una ‘cultura dell’errore’, ovvero rendere le risorse consapevoli che l’errore non è colpa, ma un’opportunità di apprendimento. Come? Incentivando i team a identificare e risolvere gli errori insieme, accelerando lo sviluppo e creando un senso più profondo di appartenenza e benessere.

La chiave per il successo nel 2024 sembra, quindi, essere una visione aziendale che mette le persone al primo posto, investendo nel loro benessere per favorire una crescita sostenibile e una maggiore produttività.

I regali di Natale non graditi? Subito in vendita su piattaforme di second hand

Mai come in questo periodo, è facile ritrovarsi a casa regali non graditi. Lo sanno bene gli italiani: in base a una ricerca condotta da Wallapop, quasi il 40% dei nostri connazionali non ama ricevere come regalo di Natale  oggetti di decorazione, pigiami e calze. Quindi dI fronte a tali doni indesiderati, circa il 25% degli italiani opterebbe per ri-incartare il cadeau e regalarlo a qualcun altro, mentre il 37% lo conserverebbe nonostante non ne faccia uso.

Ma c’è un’altra soluzione, preferita dal circa il 40% degli intervistati: mettere in vendita tali oggetti su piattaforme di second-hand come Wallapop. Questa strada è la più praticata tra gli adulti, ovvero coloro di età compresa tra i 25 e i 55 anni. 

Benefici per chi vende, acquista e pure per il Pianeta

Vendere su una piattaforma di second hand garantisce diversi vantaggi, non solo per chi vende ma anche per chi acquista, promuovendo un modello di consumo più responsabile.

Ad esempio, un regalo non gradito può essere il regalo perfetto per qualcun altro, e la vendita offre l’opportunità di acquistare autonomamente ciò che si desidera. Si promuove un’economia circolare virtuosa, con benefici anche per l’ambiente. Preferire piattaforme di second-hand contribuisce a un consumo più responsabile, allungando il ciclo di vita dei prodotti e riducendo il rischio di inutilizzo o smaltimento.

Boom di vendite nella terza settimana di gennaio 

La terza settimana di gennaio risulta essere il momento ideale per vendere doni poco apprezzati, con un aumento delle vendite del 28% rispetto al mese precedente. La vendita di oggetti quali occhiali da sole, profumi, lampade da tavolo e friggitrici ad aria è stata particolarmente significativa in questo periodo. La ricerca di Wallapop fa emergere anche altre evidenze.  Innanzitutto è stato calcolato che il guadagno potenziale può arrivare a toccare i 1.247 euro, una cifra niente male per chi vende.

Ancora, questo modus operandi contribuisce alla sostenibilità ambientale, prolungando la vita utile dei prodotti e riducendo gli sprechi. La ricerca ha infine rivelato che il 56% dei prodotti messi in vendita sulla piattaforma non avrebbe prolungato la propria vita utile in assenza di un canale di compravendita di second-hand.

I doni più apprezzati

“In questo periodo dell’anno, facciamo e riceviamo un gran numero di regali: dalla ricerca condotta in collaborazione con mUp sembra che i doni second-hand più apprezzati siano i libri (50%), seguiti da piccoli elettrodomestici (27%) e smartphone (22%)” commenta Chiara Mazza, Senior PR Specialist Italy di Wallapop.

RC auto e moto, truffati oltre 2 milioni di italiani 

In soli 12 mesi, oltre 2,3 milioni di italiani hanno subito truffe o tentativi nel settore assicurativo per le auto o moto, registrando un aumento del 300% rispetto all’anno precedente. L’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat ha rivelato questi dati allarmanti, che ammontano  un danno stimato di quasi 700 milioni di euro.
Andrea Ghizzoni, Mangani Director Insurance di Facile.it, ha attribuito questo deciso incremento alle tariffe in aumento per le polizze. I costi sempre maggiori della assicurazioni, infatti, avrebbero spinto gli automobilisti a cercare risparmi, a volte tramite metodi non sicuri.

I prezzi per la moto aumentati del 41,4%, quelli dell’auto del 31,5% 

Il premio medio pagato in Italia per assicurare un veicolo a quattro ruote è cresciuto del 31,5%, raggiungendo i 610,87 euro, mentre per le due ruote è salito del 41,4%, arrivando a 572,97 euro.
Ghizzoni sottolinea che i truffatori sfruttano la volontà di risparmio degli italiani, ma invita a adottare accorgimenti per evitare frodi e beneficiare dei risparmi offerti da vari canali assicurativi.

Il danno medio per ogni truffato è di 287 euro

Nel contesto delle truffe Rc auto o moto, si evidenzia che il danno medio per ciascuna vittima è di circa 287 euro. Il web è risultato essere uno dei canali più utilizzati, con il 42% delle truffe o tentativi di truffa che hanno avuto inizio con una falsa email che rimanda a siti clone.
Altri mezzi comuni includono finto call center (23%), SMS (21%), porta a porta (20%), social network (9%) e App di messaggistica istantanea (8%).

Il 48% non denuncia la frode

L’indagine ha identificato che la categoria di età più colpita è tra i 25 e i 34 anni, con il 9,1% delle vittime, superando la media nazionale del 5,6%. Geograficamente, il Sud e le Isole hanno registrato il maggior numero di truffe (6,8%), seguiti dal Centro Italia (5,9%). I laureati sono risultati più vulnerabili, con il 7,8% delle vittime.

Preoccupante è il fatto che quasi la metà delle vittime (48%) decide di non denunciare la frode, un aumento rispetto all’anno precedente. Tra coloro che non denunciano, il 31,3% evita la segnalazione per paura che familiari o conoscenti lo sappiano, mentre il 27,1% si sente ingenuo. Solo il 16,7% decide di non denunciare perché ritiene di non poter recuperare le perdite.

Mobilità: se sostenibile muove l’innovazione delle città 

Generare nuove opportunità di business e favorire la circolazione di nuove idee e soluzioni innovative: è l’obiettivo di MCE 4×4 – Incroci e Transizioni, la rassegna promossa da Assolombarda e da Camera di commercio di Milano. Monza Brianza Lodi.
Giunta alla sua ottava edizione, l’iniziativa ha offerto alle imprese del settore mobilità una piattaforma di incontro e di confronto con le aziende ‘mature’.

La mobilità è un comparto in forte crescita, anche grazie alle soluzioni sostenibili proposte dalle imprese, e il 5,7% delle start-up innovative italiane, pari a 836 imprese, è attivo proprio nei settori legati alla mobilità.
È quanto emerge dal rapporto ‘Le start-up innovative in ambito mobilità’, l’analisi curata dal Centro Studi di Assolombarda presentata a Milano durante MCE 4×4.

Neo 2021 generati 140,6 milioni di euro

Le start-up legate alla mobilità sostenibile operano soprattutto nei settori automotive, servizi di delivery, logistica, mobilità elettrica e micro mobilità.

Tali start-up si distinguono dalle realtà che operano su altri mercati per due fattori significativi: un numero maggiore di brevetti depositati e software registrati (+3,8% rispetto al resto delle start-up), e una più spiccata prevalenza giovanile (+3,9%) tra gli amministratori e soci. 
Non solo. Nel 2021 hanno generato 140,6 milioni di euro di valore della produzione e 28,6 milioni di euro di valore aggiunto, occupando più di 1.300 dipendenti.

Il 27% delle start-up è in Lombardia

In termini di distribuzione territoriale, il 35% delle start-up della mobilità si concentra nel Nord-Ovest. In particolare, quasi il 27% è localizzato in Lombardia.

Inoltre, più della metà delle start-up ha sede in città metropolitane, di cui il 18% in quella di Milano.
Anche il valore totale della produzione è concentrato per oltre un terzo nel Nord-Ovest, in particolare, sempre in Lombardia (28%).

Mettere al centro un minore impatto sull’ambiente

“Il trasporto è responsabile per circa il 28% delle emissioni di gas serra e, dunque, rappresenta uno dei fattori più significativi su cui agire immediatamente – dichiara Gioia Ghezzi, vicepresidente Assolombarda con delega a Infrastrutture, Mobilità e Smart City -. Per questa ragione, anche in considerazione degli impegni assunti a livello internazionale in tema di sostenibilità, occorre mettere al centro un nuovo tipo di mobilità capace di esaltare soluzioni innovative con un impatto minore sull’ambiente”.

Inoltre, la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha individuato un segmento specifico di mobilità sostenibile, quello della bike economy. “Un ambito pilota di valorizzazione del territorio e delle filiere collegate al settore”, aggiunge Alvise Biffi, consigliere Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

Certificazione energetica: online l’ultima versione del software dell’ENEA

Sul portale ENEA è possibile scaricare gratuitamente la nuova versione di DOCET, il software semplificato per la certificazione energetica degli edifici residenziali. L’applicativo, destinato agli addetti del settore edilizio, è realizzato da ENEA in collaborazione con Cnr – Istituto per le Tecnologie della Costruzione, ed è utilizzabile per immobili con superficie fino a 200 metri quadri non soggetti a ristrutturazioni importanti. DOCET certifica la prestazione e la classe energetica di un immobile, consentendo la redazione dell’attestato di prestazione energetica (APE). Inoltre, indica gli interventi migliorativi economicamente più convenienti.

Inseriti aggiornamenti prezzi e possibilità di personalizzare le descrizioni

La precedente versione di DOCET è stata utilizzata da oltre 300 mila utenti.
L’ultima versione mantiene le caratteristiche originarie dell’applicativo, che continua ad avvalersi di un metodo semplificato per eseguire valutazioni standard degli edifici con condizioni climatiche e comportamento dell’utenza standard. 
Tra le novità della nuova versione del software vi è la possibilità di personalizzare ulteriormente la descrizione dell’immobile. Ad esempio, tramite la richiesta di input aggiuntivi per migliorare la caratterizzazione delle ‘superfici trasparenti’ per il calcolo degli apporti solari.
Inoltre, nella nuova release sono stati aggiornati i costi unitari dei combustibili. “Data la variabilità dei prezzi energetici, si raccomanda in ogni caso un’attenta verifica da parte del tecnico certificatore”, spiega Carlo Romeo del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.

Riqualificazione impianti: un alert avvisa quando non conviene

Ulteriore elemento di novità è costituito da un alert che invita a modificare l’intervento di riqualificazione ipotizzato quando economicamente non conveniente. Il messaggio di avvertimento viene segnalato quando le azioni proposte, sia sull’involucro edilizio sia sui sistemi impiantistici, evidenzino tempi di ritorno non congrui.
“Ad esempio, quando c’è un rientro dell’investimento superiore alla vita utile degli elementi sostituiti”, spiega il ricercatore.
Il calcolo della prestazione energetica del sistema edificio-impianti viene effettuato nel pieno rispetto della legislazione energetica nazionale e delle norme tecniche di supporto.
Il suo utilizzo è rivolto a utenti con specifica preparazione, in grado di gestire correttamente le fasi di reperimento e inserimento dati, sia in caso di opzioni predeterminate dal software sia di inserimento manuale.

Disponibile il download del manuale utenti

La nuova versione DOCET consente di generare ed esportare un file di interscambio necessario a trasferire gli APE ai sistemi informativi regionali, che a loro volta alimentano il SIAPE, il Sistema Informativo nazionale sugli Attestati di Prestazione Energetica, gestito da ENEA.
La nuova versione, riporta Italpress, è stata sviluppata in occasione del superamento della Procedura di Verifica di Sorveglianza Periodica prevista per gli strumenti di calcolo e software commerciali, ai fini del rilascio della dichiarazione da parte del Comitato Termotecnico italiano (CTI). Le verifiche effettuate rispondono ai requisiti minimi di legge previsti per la specifica categoria di interventi. Per maggiori informazioni su applicabilità, specifiche tecniche, metodologie di calcolo e compilazione del software, un manuale utente è disponibile in download insieme all’ultima versione del software.

Cybersecurity, sviluppo software e AI le skills più introvabili

Quali sono le skills più introvabili dalle imprese? Quelle relative alle aree della cybersecurity, dello sviluppo software e programmazione, e in misura leggermente inferiore, dal settore dell’Intelligenza artificiale: lo attesta la survey della startup TimeFlow. Solo per il 28% degli intervistati però tale skills gap è negativo, mentre il 72% ritiene che una scarsa concorrenza sia un fattore di mercato positivo, in quanto accresce la probabilità di ricevere un lavoro. E sono soprattutto le aziende di più piccole dimensioni e meno propense a fare investimenti in marketing a ritenere che il forte disallineamento tra domanda e offerta sia positivo. Diversamente, le imprese di maggiori dimensioni non sono intimorite dall’aumento della concorrenza, e non vedono criticità nella situazione attuale.

Le “qualità” valutate positivamente dai selezionatori 

Per chi necessita di trovare un Software Developer da affiancare al proprio team interno, le competenze più difficilmente trovabili sul mercato sono Python (60%), React JS (20%) e Jackrabbit (20%). Le difficoltà più sentite, non ricevere cv in linea con le competenze richieste, e il disallineamento di Ral tra quella offerta e quella richiesta dai Developer. Durante il processo di selezione, vengono valutate positivamente le soft skills di teamwork (33%), puntualità/organizzazione del tempo (22%), attenzione al dettaglio, comunicazione efficace, problem solving, rapidità di apprendimento (11%).

Le strategie per superare le criticità

In Italia è molto sentita la difficoltà nel trovare elevate competenze all’avanguardia, a causa dei rapidi avanzamenti tecnologici e della scarsità di offerta in determinati settori. A livello di strategie da adottare per superare tali criticità, il 33% ritiene si debba prevedere una maggiore standardizzazione, scalabilità e flessibilità dei sistemi e si debba investire nella formazione. Il 22% pensa che la strategia da adottare sia facilitare l’accesso a mercati esteri in cui sono disponibili competenze tecnologiche a prezzi più competitivi. L’11% vorrebbe automatizzare il più possibile il processo di selezione e ingaggio.

“Una sfida con cui molte aziende si confrontano”

“Attraverso la nostra indagine, scopriamo che la carenza di professionisti specializzati, in settori come la cybersecurity, lo sviluppo software e l’Intelligenza artificiale e non solo, è una sfida con cui molte aziende si confrontano. Tuttavia, vediamo in questa disparità un’opportunità di mercato, poiché spinge le imprese a cercare fornitori di competenze tecnologiche sul mercato nazionale e internazionale attraverso nuovi canali – afferma Lorenzo Danese, ceo di TimeFlow -. La nostra mission è creare un futuro in grado di colmare il divario tra domanda e offerta di competenze IT, superando le sfide del mismatch e portando innovazione migliorando contestualmente la qualità di vita dei professionisti del settore”.