Vivere da vincenti, il segreto dei Millennials che credono in se stessi

Se solo 4 Millennials su 10 si sentono dei vincenti, 8 su 10 non smettono di credere in se stessi, celebrando piccole vittorie quotidiane. Per più di un millennial su 2 (54%), la carriera è l’obiettivo numero 1, ma solo il 25% si sente pienamente realizzato. In amore è invece soddisfatto il 39%, dove è soprattutto la donna a volere come obiettivo a lungo termine mettere su famiglia (68%).

Lo ha scoperto uno studio condotto su più di 800 italiani dai 20 ai 35 anni da Grey Goose, brand premium di vodka, insieme all’istituto di ricerca Trade Lab.

Apprezzare le piccole cose della vita celebrandole con positività

Secondo lo studio, l’universo femminile dei Millennials riconosce che dovrebbe essere più sicuro e determinato (58%), mentre il 50% degli uomini ritiene che per vincere bisogna essere più coraggiosi e ottimisti. Per quasi 3 su 10 poi l’esempio da seguire sono i genitori, ma non mancano i modelli di coloro che ce l’hanno fatta, tra tutti Bebe Vio (24%), Alex Zanardi (19%) e Nelson Mandela (13%). In generale i Millennials adottano una filosofia di vita che prende il nome di Live Victoriously, ovvero vivere da vincente, per cui la ricetta dell’affermazione personale è apprezzare le piccole e grandi cose della vita celebrandole con la giusta positività, riporta Ansa.

Coltivare un’attitudine che trasmetta energia positiva

“Essere vincenti è prima di tutto uno stato mentale – commenta Michele Cucchi, psichiatra e Direttore sanitario del Centro Medico Santagostino – e non significa necessariamente essere ricchi, belli e in forma. È importante innanzitutto convincersi che a decidere se si è vincenti o meno non sono gli altri, ma solo se stessi”.  Il segreto consiste nel focalizzarsi sui piccoli passi da seguire, “ogni giorno faremo qualcosa di piccolo ma speciale – aggiunge l’esperto -. Questa attitudine trasmette energia positiva e permette di vivere come opportunità errori e difficoltà”.

“Concedersi la giusta ricompensa in termini di celebrazione dei traguardi raggiunti”

Seguire questo approccio porta dei sicuri vantaggi anche a livello di benessere psicofisico, fa sentire più vivi, tonici, meno stanchi, e soprattutto dà leggerezza. Alimentando il sistema ortosimpatico, cioè quello che determina funzioni di attacco o di fuga, si è più concentrati e lucidi. “Ma a fare la differenza è soprattutto un approccio mentale che preveda concedersi la giusta ricompensa in termini di celebrazione dei traguardi raggiunti di volta in volta – sottolinea Cucchi -. Concedersi uno stacco aiuta a ricaricarsi e a vivere con il giusto equilibrio, tra senso di responsabilità e leggerezza, ogni passaggio importante o sfida quotidiana. Una ricompensa che aiuta lo spirito e permette di uscirne rafforzati per tagliare nuovi traguardi”.