Ferrino, l’avventura nel DNA

Un’azienda italiana di cui andare orgogliosi è senza dubbio Ferrino s.p.a., impresa familiare ricca di storia nel settore del tempo libero e dell’outdoor. Fondata a Torino nel 1870, cioè prima della Fiat, ebbe impulso a seguito della scoperta compiuta da Cesare Ferrino, che lavorava nell’ambito delle vernici e riuscì a creare un tessuto impermeabile. Fin da inizio secolo, dunque, le tende Ferrino furono adoperate per spedizioni in condizioni estreme, come quelle condotte alle Terre del Fuoco da Alberto Maria De Agostini, nel 1937. Durante la seconda Guerra Mondiale, a Ferrino furono richieste tende militari e  capote impermeabili per i veicoli dell’esercito, tanto che la fabbrica dell’azienda fu considerata bersaglio strategico e bombardata.

Ma è con il boom economico che si approfondisce l’offerta nel mercato outdoor. Ferrino amplia la sua vocazione all’avventura, alla tecnica e alla qualità sostenendo le spedizioni di Reinhold Messner, Borge Ousland, Ambrogio Fogar e Carla Perrotti sulle montagne più alte del mondo e nei luoghi più inospitali della terra, dando un assaggio delle prestazioni dei tessuti impermeabili a -50 gradi. Non si tratta di semplici sponsorizzazioni: Messner sviluppa attrezzature leggere nelle gallerie del vento dei carrozzieri italiani, e insieme a Ferrino progetta e sviluppa articoli tecnici che dopo le spedizioni ha un seguito produttivo.

Con questo dna fortemente connesso alla sfida estrema e all’avventura, Ferrino diventa un piccolo campione del made in Italy, con circa 15 milioni di fatturato annuo, oltre 50 dipendenti e un livello di esportazioni pari al 50% del totale, di cui il 33% venduto nei paesi dell’arco alpino: Austria, Germania e Svizzera. L’offerta si è gradualmente spostata dal Business to Business, con molte operazioni legate alla vittoria di commesse pubbliche, al Business to Consumer, e oggi i clienti si rivolgono a Ferrino per le tende da campeggio, le racchette da neve, gli zaini, i sacchi a pelo, e la linea di abbigliamento tecnico. E visto che si è sempre ritrovata al fianco degli esploratori negli angoli più remoti del pianeta, oggi Ferrino non può che guardare con interesse ai mercati lontani, soprattutto quelli orientali.

L’azienda piemontese, che oggi vanta due stabilimenti nella provincia di Torino, punta decisamente alla penetrazione del mercato coreano; dovendo sfidare oltre 100 brand già presenti in questo competitivo mercato, Ferrino si è prima fatta conoscere sui social network, dove ha sviluppato un altissimo livello di curiosità ed engagement. Contestualmente si è dedicata a perfezionare il canale e-commerce, dal quale transitano il 20% delle sue vendite globali. In Corea, tuttavia, non si può rinunciare al negozio fisico, con una ventina di punti vendita sparsi nella a Seoul, capitale da 10 milioni di abitanti.