Arriva l’app acchiappabulli contro bullismo e cyberbullismo

L’ultima novità sul tema del bullismo è la creazione di una app dal nome BullyBuster, letteralmente Acchiabulli. Si tratta di un’app nata dal progetto di quattro atenei che hanno voluto intervenire contro questo fenomeno sociale con una modalità innovativa, molto diversa da quelle fino a oggi adottate. Al progetto, finanziato dal Miur, hanno partecipato quattro università italiane, la Federico II di Napoli come ateneo capofila, l’Università di Foggia, l’Università Aldo Moro di Bari, e l’Università di Cagliari.

Quattro atenei contro un problema sociale

Il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo è un vero e proprio problema sociale, che spesso condiziona la vita di chi subisce violenze fisiche e verbali. Nonostante le pene per chi commette azioni di questo tipo siano state inasprite, purtroppo il fenomeno non accenna a diminuire. Per questo motivo i quattro atenei hanno cercato di trovare un nuovo strumento che possa contribuire ad agire in maniera efficace.

Si tratta di un’app che affronta questo fenomeno con un approccio differente rispetto al passato, sia attraverso l’osservazione diretta dei protagonisti sia applicando metodi giuridici, investigativi, informatici e scientifici, al fine di isolarne quindi anche le fonti di propagazione.

Segnalare i fenomeni in tempo reale

Il progetto dei quattro atenei prevede lo sviluppo di una app specifica, con la quale sarà possibile segnalare i fenomeni in tempo reale creando una sorta di registro di classe che metta in “rete” le azioni e i responsabili di atti di bullismo e cyberbullismo. E quindi condividere azioni sospette, profili, e grado di pericolosità. BullyBuster si pone quindi come obiettivo la lotta a tutte le forme di bullismo usando le più sofisticate e moderne tecnologie di intelligenza artificiale, che permetteranno di rilevare atti e situazioni in cui avviene, come ad esempio una piazza, una scuola, una strada o qualsiasi ambiente, reale o virtuale.

Un progetto finanziato dal Miur nell’ambito dei Progetti di rilevante interesse nazionale

Il progetto è stato finanziato dal Miur nell’ambito dei progetti PRIN – Progetti di rilevante interesse nazionale, ovvero quelli ammessi a liquidazione dopo analisi scientifica e verifica dell’utilità sociale dei contenuti. Al termine dell’attuazione del progetto aderirà anche la Polizia Postale, che metterà a disposizione degli specialisti la propria esperienza e i propri mezzi di intervento. Insomma, la lotta al bullismo e al cyberbullismo si sta evolvendo, e cerca di adeguarsi anche ai nuovi strumenti che oggi utilizzano i bulli stessi, soprattutto quando il fenomeno interessa la rete.