Produzione industriale lombarda: +2,5% nel terzo trimestre

Dall’indagine congiunturale di Unioncamere Lombardia relativa al terzo trimestre 2021 emerge che la produzione industriale lombarda cresce del +2,5% congiunturale, e l’indice Unioncamere Lombardia raggiunge un nuovo punto di massimo storico (118,2). Questo, grazie all’incremento sullo stesso periodo del 2020 (+12,0%) e sullo stesso trimestre 2019 (+6,2%). Al recupero produttivo fanno da traino gli ordini domestici (+3,0% congiunturale) e quelli esteri (+1,3%), che rimangono sopra i livelli pre-crisi, ma agganciano la ripresa anche le aziende artigiane manifatturiere, con un incremento congiunturale della produzione del +4,7%, e una crescita tendenziale del +9,4%. Il comparto artigiano riesce così a finalmente a recuperare i livelli pre-crisi, registrando un +3,6% rispetto allo stesso trimestre 2019.

Le dinamiche per i settori dell’industria
A eccezione dell’abbigliamento e del tessile tutti i settori nell’industria registrano incrementi significativi sul terzo trimestre 2020 e riescono superare anche livelli del terzo trimestre 2019.
Ottima performance di Gomma-plastica (+10,4%), Meccanica (+9,1%), Minerali non metalliferi (+9,0%), industria varie (+8,8%) e Chimica (+8,7%). Oltre i livelli pre-crisi anche Siderurgia (+7,8%), Alimentare (+6,3%) e Legno-mobilio (+4,7%). Per Mezzi trasporto (+2,4%), Carta-stampa (+1,7%) e Pelli-calzature (+1,3%) la ripresa sembra avviata a ritmi più lenti, e sono ancora in affanno il Tessile (-6,0%) e l’Abbigliamento (-22,1%). Più negativo il quadro dell’artigianato, con quattro settori ancora sotto i livelli del terzo trimestre 2019: manifatturiere Varie (-2,2%), Carta-stampa (-2,4%), Abbigliamento (-6,6%) e Pelli-calzature (-21,78%). Il Tessile (+0,1%) raggiunge i livelli 2019, ma non riesce a spingersi molto oltre.

Crescono fatturato e ordinativi
Il fatturato a prezzi correnti dell’industria cresce dell’1,9% congiunturale, e il confronto con lo stesso trimestre 2019 registra un +12,3%, legato anche all’incremento dei prezzi in atto. Per le imprese artigiane il fatturato cresce del +4,3% congiunturale, sufficiente a superare i livelli pre-crisi (+4,1% sul terzo trimestre 2019). Inoltre, la quota del fatturato estero sul totale rimane elevata per le imprese industriali (38,7%) e resta poco rilevante, ma in crescita, per le imprese artigiane (8,2%). Gli ordinativi dell’industria crescono invece del +1,3% congiunturale dall’estero e del +3,0% dall’interno, e si mantengono ben oltre i livelli dello stesso trimestre del 2019 (+12,4% gli ordini interni e +14,7% quelli esteri). Risultati più contenuti per l’artigianato, che rispetto al 2019 registra un incremento del 2,1% per il mercato estero e un segno negativo per l’interno (-1,3%). Il dato congiunturale per quest’ultimo però è positivo (+5,4%).

Saldo positivo per l’occupazione
L’occupazione per l’industria presenta un saldo positivo (+0,3%) e una diminuzione del ricorso alla CIG. Le aziende che dichiarano di aver utilizzato ore di Cassa Integrazione scende infatti al 9,7%, e la quota sul monte ore allo 0,8%. Per l’artigianato il saldo occupazionale è negativo (-0,1%), ma con ricorso alla CIG in diminuzione. Le aziende che dichiarano di aver utilizzato la Cassa Integrazione sono il 12,4%, e la quota sul monte ore scende al 1,1%.